La citta’ gioiello dell’Umbria: Orvieto

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Al confine tra l’Umbria ed il Lazio, tra la provincia di Viterbo e quella di Terni, su una rupe di tufo si erge la splendida città di Orvieto. Meravigliosa meta turistica, racchiude delle splendide sorprese che il turista non può evitare di vedere se capita in città: il Duomo che ammalia ogni visitatore che si affaccia sulla piazza antistante, il pozzo di San Patrizio e la spettacolare opera ingegneristica che lo contraddistingue, Orvieto sotterranea e la stupenda atmosfera che vi si respira. La bellezza dei vicoli, i sorrisi della gente e l’ottimo cibo (vino compreso) rendono la visita alla città ancora più ricca.

La rupe di tufo

La particolarità di Orvieto è che si erge su una rupe di tufo alta circa 320 metri e questo in tempi antichi rappresentava un grande vantaggio strategico ed una prima difesa naturale verso tutti i popoli maleintenzionati. Di origine etrusca, la città conobbe dei periodi di grande splendore artistico, economico e commerciale. Le maggiori civiltà dell’antichità passarano di qui: romani, goti, bizantini, longobardi ebbero dominio su Orvieto, con periodi altalenanti di splendore e guerre sanguinarie.

Il duomo di Orvieto

La cattedrale della città è un’incredibile opera in stile gotico. Ci si può perdere nell’osservare la sua facciata, tra bassorilievi e sculture. La sua costruzione venne ultimata dopo il 1.500 e richiese ben oltre 2 secoli. Solo alla meravigliosa facciata del Duomo lavorarono oltre 20 artisti.

Sulle quattro colonne, da sinistra a destra, sono rappresentati: la Genesi (Vecchio Testamento), gli Eventi Messianici (Vecchio Testamento), Nuovo Testamento ed il Giudizio universale. I mosaici all’interno del Rosone rappresentano, invece, Sant’Agostino, San Gregorio Magno, San Girolamo e Sant’Ambrogio. In alto, sopra al rosone, le statue dei dodici apostoli.

Sono inoltre presenti i mosaici che rappresentano il Battesimo di Cristo, l’Assunzione di Maria in gloria, la Natività di Maria, l’Annunciazione, gli Apostoli in estasi per l’assunzione della Madonna, Gioacchino ed Anna, lo Sposalizio della Vergine, l’Incoronazione della Madonna e la Presentazione di Maria al Tempio. Invece, sopra le quattro colonne (o piloni) troviamo i simboli dei quattro evangelisti: l’Angelo (San Matteo), il Leone (San Marco), l’Aquila (San Giovanni) e il Toro (San Luca)

Il pozzo di San Patrizio

orvietoIl pozzo di San Patrizio, da non confondere con la grotta irlandese che porta lo stesso nome e che è alla base della leggenda del “pozzo senza fondo”. Quello di Orvieto è una meravigliosa opera di ingegneria, appositamente studiato per rendere agevole sia la salita che la discesa con le bestie da soma che dovavano portare l’acqua in superfice. Pertanto, è davvero curioso scendere le scale senza mai incontrare chi sale e viceversa. Le due scale, infatti, pur rasentando il muro interno del pozzo, non si incontrano mai. Una visita imperdibile per chi si trova ad Orvieto

Orvieto underground (Orvieto sotterranea)

Sotto la città, scavate nel tufo ci sono numerose caverne, alcune delle quali possono essere visitate e fanno parte del percorso guidato “Orvieto sotterranea“. Molto istruttivo e mostra i diversi utilizzi che la popolazione di Orvieto faceva nei secoli di queste grotte: da cantina e frantoio, ad ambienti destinati ai nidi dei piccioni, usati come mezzo di comunicazione e sostentamento d’emergenza nel caso di lungo assedio. Visitare gli ambienti sotterranei di queste grotte è davvero emozionante e lo consigliamo vivamente.

Lo stemma della città

Il stemma della città è uno scudo diviso in quattro parti, ognuna contenente un simbolo: la croce rossa in campo bianco, che rappresenta l’anima guelfa della città; l’aquila nera con una corona d’oro in campo rosso rappresenta la dominazione romana; il leone in campo rosso che nella zampa sinistra tiene una spada d’argento e nella destra le chiavi di San Pietro, rappresenta l’allenza con la città di Firenze; l’oca, con una zampa sollevata sopra un sasso, ricorda le oche del Campidoglio che salvarono la città di Roma con le loro grida.

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